La Basilica di Santa Cristina - Cenni Storici

Il 24 luglio di un anno imprecisato agli inizi del IV secolo, durante l'ultima persecuzione di Diocleziano, cadeva martire della fede in Cristo, Cristina, una fanciulla di 11 anni.

Il suo corpo fu sepolto nella catacomba della primitiva comunità cristiana di Bolsena, fuori dall'area urbana, a 350 metri dal limite meridionale dell'antica Volsinii; ed è poi in quell'area che si sviluppò la basilica a lei dedicata.

 

Le testimonianze archeologiche e monumentali attestano una frequentazione culturale del sito fin dal IV secolo.

Scarsa e relativamente tarda è invece la documentazione letteraria della primitiva comunità cristiana.

Si deve giungere all'anno 494-95 per trovare la più antica menzione di un episcopato volsiniese, così come non si hanno notizie dell'esistenza di un luogo di culto dedicato a Santa Cristina anteriori all'VIII secolo.

Del 1115 è la donazione del conte Bernardo al vescovo di Orvieto della Chiesa di Santa Cristina in Bolsena.

Da quel momento le notizie letterarie sul nostro monumento abbondano, ma di fondamentale importanza per una datazione sull'origine della basilica rimangono le testimonianze archeologiche.

Nel corso dei secoli il complesso monumentale ha subito notevoli sconvolgimenti.
Attualmente esso è composto da tre nuclei ben definiti e distinti: 

La Basilica, un edificio a tre navate con pianta a croce latina, di età medievale;
La Cappella Nuova del Miracolo, edificata a partire dal 1693;
La Grotta di Santa Cristina e la Catacomba (sec IV-V).