La Basilica di Santa Cristina - La Grotta

Dalla luminosa Cappella Nuova del Miracolo ci si immette nella suggestiva penombra della Grotta di Santa Cristina, composta da un ampio vestibolo, con la Cappella del Corpo di Cristo, e da una Basilichetta ipogea.
Scavata nella roccia, parte iniziale delle catacombe di Santa Cristina, sarebbe stata un tempo dedicata forse ad Apollo.
Questa è la parte più antica del complesso della Basilica di Bolsena.
L'oratorio sotterraneo è completamente scavato nel luogo della sepoltura della Martire Cristina.

 

Della sua esistenza ne abbiamo già conferma nel sec. IV d.C. dalla lapide ritrovata nel 1880 accanto alla tomba della Santa ed ora conservata nella sacrestia. L'oratorio si fece spazio distruggendo parte degli ambulacri catacombali che lo circondavano
A destra, circondato da un elegante balaustra cinquecentesca, opera di scuola michelangiolesca, è conservato l'altare del miracolo, un pregevole manufatto dell'VIII secolo sul quale, secondo la tradizione, avvenne il prodigio eucaristico.
Fu trasportato in questo luogo sul finire del sec. XV dal Cardinale Giovanni dé Medici dal suo primitivo sito sulla tomba della Santa.
L'altare è coperto da un baldacchino o ciborio, con quattro fronti marmoree ad arco con rilievi geometrici ed astratti propri dell'età carolingia.
La struttura poggia su quattro antiche colonne corinzie scanalate, di marmo, ed è databile al sec. IX. Fa da paliotto d'altare la pietra basaltica che, secondo la tradizione, sarebbe stata appesa al collo della Santa e gettata nel lago, recando poi impresse le orme dei suoi piedi. Del primitivo altare non rimane nulla, se non la mensa sigillata da Papa Pio VII nel 1815. La pala in ceramica, raffigurante la duplice scena del Calvario e del Miracolo, è opera di Bendetto Buglioni, e venne eseguita nel 1496.
In alto sull'arco di ingresso all'ipogeo di S. Cristina si trova un ciclo di affreschi contemporaneo al miracolo (sec. XIII).

 

L'Ipogeo

Come si presenta oggi lo dobbiamo ad una sistemazione degli anni 1880-91, dovuta all'architetto Zampi in seguito al ritrovamento della tomba della martire.
E' l'ampliamento medievale di una primitiva memoria ad corpus sulla tomba della Santa Martire Cristina.
E' il primitivo luogo di culto della basilica che si fece spazio distruggendo parte della catacomba.
A dx è la Cappella di S. Michele Arcangelo.
Di fronte all'abside è una statua quattrocentesca di Bendetto Buglioni, (sec. XV), raffigurante Santa Cristina nel sonno della Morte con gli attributi del suo martirio.
Circonda il monumento una bella balaustra in ferro battuto operadel Franci di Siena. Gli affreschi della volta sono del sec.XVI mentre quello dell'abside, raffigurante S. Pietro, è del XV secolo. Si accede quindi alla sottostante tomba della martire, un semplice sarcofago del IV secolo, riportato alla luce nel 1880, con un'ampia rottura nella sua parte posteriore a conferma della tradizione di un furto delle reliquie avvenuto nel sec. X.