La Basilica di Santa Cristina - Le Catacombe

Databili ai sec. IV e V d.C., sono scavate sul versante a nord-est della Basilica di Santa Cristina e sono costituite da un grande corridoio perpendicolare al versante, che s'inoltra orizzontalmente nella montagna per una quarantina di metri circa. Da questo corridoio, diramazione di un condotto romano precedente, ne partono altri secondari, perpendicolari al suo asse e disposti, due a due, uno di fronte all'altro.
La lunghezza di questi rami secondari decresce man mano che ci si addentra sotto terra, tanto da fare assumere alla pianta lo schema di un albero. Il tufo di Bolsena è una pietra sufficientemente dura ed omogenea, per cui si è potuto abbassare progressivamente il livello del corridoio principale man mano che le pareti si riempivano di tombe;da ciò deriva la sua sezione a forma di bottiglia rovesciata e lasua altezza che sfiora, in alcuni punti, i sette metri.

 

I corridoi annessi sono scavati ulteriormente, ma in minima misura, e sono stati tagliati alcuni scalini nel tufo perché si potesse accedervi dal corridoio principale.

Come in tutte le catacombe, le pareti sono interamente tappezzate di loculi, nicchie a misura del corpo che venivano scavate nella pietra e che erano chiuse da grandi mattoni romani fissati con calcina. La maggior parte di queste tombe è stata violata, ma alcune hanno conservato la loro chiusura, con l'epitaffio inciso sotto forma di graffito o dipinto; come raffigurazioni si trovano solamente simboli e una bella testa femminile. I più ricchi facevano incidere il loro epitaffio su una lastra di marmo che si fissava sui mattoni di chiusura. I cubicola, stanze funerarie familiari, sono rari.